Tassone: “Il diritto internazionale, che garantisce l’auto determinazione dei popoli, è stato lacerato dalla Russia”

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AgenPress. Il 24 febbraio è trascorso un anno dalla aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina. La guerra scoppiata nel cuore dell’Europa sta catalizzando preoccupazioni enormi. I conflitti devastanti che hanno e stanno insanguinando l’Africa e il medio oriente non fanno più notizie. Un passato coloniale non sempre promotore di sviluppo ma spesso sfruttatore, ha precise responsabilità.

Le contrapposizioni tra etnie e tra religioni hanno scavato voragini devastanti. La fine degli imperi coloniali ha lasciato instabilità in molte regioni.  Ma anche gli assetti intervenuti con gli accordi di pace a Versailles e a Parigi, in seguito ai due conflitti mondiali, hanno definito assetti territoriali che si sono rivelati precari.

Il Trattato di pace del 1918 non ha risolto i problemi fra le Nazioni e i popoli con lo sbocco del secondo conflitto mondiale del 1939. Gli accordi di pace del 1946 hanno confermato il bipolarismo tra Russia e USA con le sfere di influenza definite a Yalta. Poi la guerra fredda, la caduta del Muro di Berlino.

Con le assisi mondiali dei vari G7 e G20 cadevano gli antichi steccati e una cooperazione planetaria prendeva forma. Una cooperazione economica non poteva e non può non avere uno sbocco politico. La guerra tra Russia e Ucraina ha spazzato via le intese raggiunte e ha fatto ritornare neo imperialismi.

Il diritto internazionale, che garantisce l’auto determinazione dei popoli, è stato lacerato dalla Russia. L’ URSS non c’è più e nemmeno l’impero zarista, ma le mire imperialiste ritornano.

Il diritto internazionale lo dovrebbe far rispettare l’Onu. Ma con il diritto di veto al Consiglio di Sicurezza delle cinque nazioni vincitrici della seconda guerra mondiale (fra cui la Russia) è una organizzazione azzoppata.

La NATO che dopo la fine del comunismo avrebbe dovuto convertire i suoi iniziali scopi, riprende il suo ruolo originario. La guerra sta martirizzando un popolo, sta distruggendo una generazione di giovani dall’una e dall’altra parte.

Non si può essere con l’aggressione criminale. Bisogna perseguire la pace.

Ci troviamo difronte uno scontro fra civiltà, tra democrazia e autarchia e stare fermi rassegnati aggrava la situazione con conseguenze imprevedibili.

La crisi energetica, le conseguenze economiche possono trovare soluzioni, mente le tragedie umane no. È possibile attraverso il G20, dove siede anche la Cina, trovare le giuste soluzioni di sospensione del massacro e poi operare nel rispetto del diritto internazionale per la pace?

L’ONU è bloccato, ma le Nazioni più sviluppate possono riunirsi per individuare un percorso di pace?

Questa è la speranza di una intesa vera, in cui la cooperazione sia un valore. Ognuno deve fare la propria parte. Le tifoseria anche di casa nostra sono pensieri deboli. Bisogna andare avanti e non vagheggiare restaurazioni di “ancien regime”.

Putin avrà nostalgia del Congresso di Vienna del 1815? Ritornare all’indietro di due secoli? Non è possibile!

Mario Tassone

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