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Pnrr. Emendamento del Governo: escluso controllo concomitante Corte Conti. Fitto: no ritardi su modifichei

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AgenPress – È polemica sull’emendamento del governo al decreto Pa presentato in commissione alla Camera che contiene due norme diverse riguardanti i controlli della Corte dei Conti. Il governo ha proposto nelle commissioni Lavoro e Affari costituzionali la proroga di un anno (dal 30 giugno 2023 al 30 giugno 2024) del cosiddetto scudo erariale che limita la possibilità di contestare il danno erariale solo ad alcuni casi rilevanti e ha proposto l’esclusione della Corte dei Conti dal “controllo concomitante” sul Pnrr.

L’emendamento del governo al dl Pa presentato in commissione alla Camera contiene due norme diverse riguardanti i controlli della Corte dei conti. La prima è una proroga di un anno fino al 30 giugno 2024 del cosiddetto scudo sulle norme riguardanti il danno erariale. La seconda norma invece sottrae al cosiddetto controllo concomitante, cioè in itinere, della Corte dei Conti su tutte le spese dei fondi del Pnrr. Il controllo concomitante è quello, secondo quanto prevede la legge, che può essere chiesto dalle Commissioni parlamentari.

“Al momento solo 5 Paesi europei hanno presentato le modifiche del Piano con il “RePower”: questo dà l’idea che non solamente siamo assolutamente nei termini previsti, che sono quelli del 31 agosto, come la commissione europea ha più volte sottolineato quindi. Spesso sento parlare di ritardi ma dovremmo inquadrarli con degli esempi specifici”.

Così il ministro degli Affari Ue, Raffaele Fitto, nel corso di una conferenza stampa sul Pnrr. “Penso che sia altrettanto importante sottolineare il fatto che la complessità del lavoro della modifica del nostro piano è certamente differente rispetto ad altri Paesi”, ha sottolineato Fitto. Anche in materia di governance, ha spiegato, “spesso ascoltiamo critiche sul ritardo presunto di questa governance. Sarebbe opportuno avere degli elementi che obiettivamente non emergono e non ci sono”.

“Lo scontro si fa in due. Non c’e’ nessuno scontro con la Corte dei conti. Abbiamo massimo rispetto nella Corte dei conti, ma anche il governo chiede un analogo rispetto. Speriamo in assoluta collaborazione con la Corte dei conti”.

Fitto prosegue dicendo di non capire la polemica. La norma sulla proroga allo scudo per il danno erariale del dirigente pubblico «è una norma decisa dal governo Conte, che il governo Draghi ha prorogato e che anche noi abbiamo prorogato. Siamo in linea con i precedenti governi. Non capiamo perché la polemica si fa solo ora. Domani ci confronteremo”..



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