AgenPress – “L’Esercito non è omofobo né razzista, certe considerazioni mi fanno imbestialire. Noi militari andiamo ovunque, senza porci il tema del colore della pelle o della religione. Anzi, cerchiamo sempre di conoscere i costumi del luogo e di lavorare col massimo della professionalità”.
Così il tenente colonnello della Folgore Gianfranco Paglia in una intervista a Repubblica.
“Non mi sognerei mai di chiedere a un militare che orientamento sessuale ha. Valutiamo la prestanza fisica, la tenuta mentale, mica l’orientamento sessuale”.
“Dell’etichetta del paracadutista fascista ne ho le scatole piene. I parà onorano il giuramento reso, onorano il basco amaranto. Tra noi c’è anche gente di sinistra, altri che hanno votato 5s. Non è mai stato un problema. Anche perché quando stiamo tra di noi è difficile che si affrontino argomenti politici. Si parla d’altro”.
Rispetto ai passaggi più discussi del libro di Vannacci, Paglia afferma: “Ho amici di ogni religione e tendenze sessuali e le reputo persone normali. Con opinioni diverse dalle mie, che però rispetto”. Ne condanna le idee? “Ognuno di noi ha le proprie idee. È un’opinione sua”.
“Se le affermazioni hanno violato il codice disciplinare sarà sanzionato. Ma non è la politica che deve giudicare noi militari. Nemmeno ho letto il libro. E non lo leggerò, ne ho già sentite troppe”.